A cura di Sarah Noemi Bonomi, Consultant
“Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce”.
La conquista della felicità, Bertrand Russell, 1930.
La noia ci spinge a diventare curiosi, e la curiosità è uno dei nostri beni più preziosi perché ci guida a cercare nuove opportunità. La Royal Society ha pubblicato l’antica testimonianza rispetto all’effetto che la noia ha prodotto su Isaac Newton (1643-1727). Durante i suoi momenti di ozio passato sotto un albero, Newton viene colpito da una mela sulla testa. Da lì nasce un processo di pensiero e di azione che lo conduce alla legge di gravità. Se riflettessimo sulla noia ci renderemmo conto che, rispetto ad altre emozioni, riguarda sempre il presente. Ad esempio la paura riguarda il prossimo futuro, il rimpianto il passato. La noia invece no, è qui e ora. Può sembrare strano ma la noia è, a livello individuale, un fattore di benessere e di salute mentale. Quando ci annoiamo la nostra mente si muove per reazione verso una nuova direzione, portandoci il più delle volte a maggiore creatività. Questo però avviene se siamo abili nello “stare dentro alla noia” evitando quei comportamenti quasi automatici che portano a sfuggirla (come aprire il frigorifero, guardare le notifiche del telefono, selezionare l’ennesima serie di Netflix…).La domanda è: come possiamo cominciare a usare consapevolmente la noia per stimolare la nostra curiosità e creatività?
Quando parliamo di creatività non intendiamo inventare da zero qualcosa di nuovo, ma ad esempio trovare soluzioni a ciò che non funziona o fare in modo diverso quello che svolgiamo abitualmente. Creatività è anche questo, sfruttare questo momento per ripensare a noi e alle nostre abitudini.Copyright © Eu-tròpia Srl
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