Gli effetti positivi della Sindrome dell’Impostore

12 Ottobre 2022

A cura di Sabrina Seccia, Dott.ssa in Psicologia per il Benessere, Empowerment e Tecnologie Positive

Vi siete mai sentiti così inadeguati nel ricoprire un nuovo ruolo o nello svolgere un nuovo lavoro, al punto da  percepirvi come truffatori nei confronti delle persone intorno a voi?

Se la risposta è sì, o siete dei truffatori professionisti oppure avete sperimentato “la Sindrome dell’Impostore” (Clance, P. & Imes, S.). Ma di cosa si tratta?  È la tendenza delle persone competenti e capaci a sottovalutare le proprie capacità e a pensare di non meritare il successo ottenuto. Chi si sente in questo modo arriva ad avere poca motivazione, a sentirsi indegno e senza ambizione.

E se vi dicessi che esiste un altro lato della medaglia? Ovvero che possiamo sfruttare queste insicurezze e paure a nostro favore?

Lo psicologo Adam Grant nel suo libro “Pensaci Ancora” (2020) mette in luce alcuni possibili risvolti positivi del sentirci “impostori”. Infatti, dubitare delle proprie capacità porta anche ad una continua messa in discussione delle proprie conoscenze e convinzioni. Questo atteggiamento, se non diventa eccessivo, può portare

  • ad un miglioramento delle capacità di apprendimento, poiché stimola una maggiore attenzione e analisi delle informazioni con cui si entra in contatto
  • ad un aumento della motivazione, poiché spinge le persone a fare di tutto per dimostrare agli altri e, soprattutto, a loro stesse che valgono e meritano di avere successo.

Al contrario, troppa sicurezza in sé stessi porta ad una cieca arroganza, ossia ad avere una fiducia così elevata nei propri mezzi e nelle proprie abilità da diventare “ciechi” di fronte ai limiti e alle imperfezioni. Un simile atteggiamento può facilmente indurre in errore e magari portare a diventare “Quaterback da poltrona” o ad essere preda dell’Effetto Dunning- Kruger.

Con l’espressione “Quaterback da Poltrona” si intende la tendenza a  commentare e offrire giudizi su un ambito di cui non si è mai fatto esperienza, proprio come un tifoso di calcio che resta seduto a commentare una partita senza averne mai giocata una.

 L’effetto Dunning-Kruger è invece una distorsione cognitiva che porta persone inesperte in un determinato ambito a sentirsi sicurissime delle loro abilità, un po’ come quei concorrenti di Talent Show musicali che si recano ai casting pur essendo stonati come campane.

         

Come fare a trovare il giusto equilibrio tra sicurezza eccessiva e insicurezza cronica?

Secondo Grant la risposta sta nell’umiltà sicura di sé: l’atteggiamento di chi pur sapendo di avere limiti ed imperfezioni ha fiducia nella propria capacità di imparare. Un esempio di come sia possibile utilizzare a proprio vantaggio l’umiltà sicura di sé è l’ex-candidata alla presidenza dell’Islanda, Halla Tòmasdòttir.

Questa donna è riuscita ad arrivare seconda alle elezioni presidenziali dell’Islanda partendo come candidata indipendente e semi-sconosciuta.

I suoi segreti? La Sindrome dell’Impostore e l’umiltà sicura di sé! Infatti, sebbene quando seppe di essere stata scelta da alcuni cittadini per diventare candidata presidente non si sentisse assolutamente in grado di ricoprire questo ruolo, non si è persa d’animo e ha cercato di non deludere i suoi elettori. Si è impegnata ad imparare le dinamiche politiche a lei sconosciute e ha sfruttato i canali social per comprendere le esigenze e i desideri dei suoi elettori. Inoltre, la sua Sindrome dell’Impostore l’ha portata a ripensare al modo tradizionale di fare campagna elettorale: ha deciso di non denigrare i suoi avversari.

Moltissimi altri personaggi famosi e di successo hanno dichiarato di soffrire della sindrome dell’impostore. Il maestro Michelangelo Buonarroti, ad esempio, è arrivato a dire: “Se le persone sapessero quanto duramente ho lavorato per ottenere la mia maestria, non apparirebbe così meravigliosa dopo tutto”.

Questi esempi non devono indurci a sentirci inferiori ma essere uno stimolo per non arrenderci e fare sempre del nostro meglio per raggiungere i nostri obiettivi senza perdere l’umiltà e la voglia di migliorarci poiché:

“L’umiltà è un filtro permeabile che assorbe le esperienze di vita e le converte in conoscenza e  saggezza, l’arroganza è uno scudo su cui le esperienze di vita si limitano a rimbalzare”

Bibliografia: “Pensaci ancora” saggio di Adam Grant, tradotto in italiano ed edito nel 2021 da Egea.

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